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© Scott Akerman
© Scott Akerman

Hai presente la parola multitasking?

Si, esattamente ti sto parlando della presunzione del tutta umana di poter fare più cose contemporaneamente.

Non uso a caso la parola presunzione, proprio perchè viviamo in un tipo di società che ha fatto della performance e della quantità il suo valore: giorno dopo giorno siamo sottoposti ad incessanti verifiche, compiti e prove varie, manco fossimo costantemente sotto esame.

Da poco leggevo i risultati delle ricerche compiute da un neuroscienziato del MIT, Earl Miller, specializzato con il suo team in ricerche sul carico cognitivo, in cui dopo numerosi studi è arrivato alla conclusione che il nostro cervello non è ben cablato per occuparsi di più informazioni simultaneamente.

Il rischio è alto: maggior stress, maggiore possibilità di sbagliare con conseguente frustrazione, fino a veri e propri carichi cognitivi che danneggerebbero i nostri neuroni.

Io sono assolutamente d’accordo con Earl e sono decisamente convinta che il multitasking sia il MALE, peggio dei dissennatori di Harry Potter o di Sauron de Il signore degli anelli.

Lo vedo tutti i giorni nel mio lavoro lo stress che deriva da questa situazione, e lo vedo pure nella mia vita quotidiana; ogni volta che provo a fare più cose insieme finisco con la fastidiosa sensazione di non essere riuscita a fare nulla di concreto e sono assolutamente stizzita e frustrata.

Spesso è un meccanismo di cui non ci rendiamo completamente conto, magari sei completamente assorbito dalla tua ferrea to do list quotidiana che non ti rendi nemmeno conto di quello che ti succede intorno, vivendo giorno dopo giorno come in una sottile anestesia che non ti lascia intravedere le tue reali  sensazioni ed emozioni.

Ovviamente c’è sempre un ma, e c’è sempre la possibilità di scrollarsi un po’ di dosso tutta “ansia del fare” e riprendere con dei ritmi che ci rappresentino un po’ di più.

Come fare ti chiederai? Provo a scriverti due suggerimenti che uso sia nella mia vita che nel mio lavoro.

La prima ispirazione riguarda il focalizzarti sul tuo presente. No, non mi stancherò mai di ripetere l’importanza di questa consapevolezza (ho preparato un ebook che parla proprio di come “vivere il presente”); ogni volta che insegui i tuoi pensieri, inutile dirti soprattutto quelli negativi, il tuo corpo e la tua mente si stancano, creando ansia, stress e paure che ti sembrano più o meno insormontabili.

Quando ti trovi con la sensazione spiacevolissima di “acqua alla gola” chiediti se quella situazione che ti sta preoccupando è reale o lo stai semplicemente immaginando.

“Prepararsi al peggio” nella vita è una tendenza abbastanza comune ma è un dispendio di energie mentali enorme: la nostra vita non è una prova ed il futuro non è assolutamente prevedibile; solo nel momento in cui l’evento accade possiamo scegliere come reagire; farlo prima non ci aiuta, anzi, crea ombre che condizionano la nostra vita facendoci perdere di vista il “qui ed ora” che stiamo vivendo.

La seconda ispirazione riguarda l’importanza che devi dare ai tuoi momenti di pausa.

Riprendere fiato è fondamentale, non è pigrizia o lassismo.

Dopo un certo periodo di concentrazione (che può variare da persona a persona) la mente non regge più il ritmo che ti sei prefissato.

Hai quel compito così importante che devi finire? È perfettamente inutile che per terminarlo non prevedi nessun tipo di pausa o di distrazione.

Prova a fare così: dopo mezzora che sei al lavoro, mettiti un avviso sul cellulare e prenditi 10 minuti per rigenerarti, sospendi quello che stavi portando avanti e dedicati a qualcosa che ti PIACE davvero fare.

Puoi ad esempio ascoltare una canzone che ti piace, puoi sgranchirti le gambe nella stanza, oppure puoi guardare il cielo e fermarti sui colori che vedi alla finestra; rigenerati e poi vedrai che puoi riprendere il tuo lavoro con una maggiore energia e magari con qualche spunto creativo in più.

Prova a prenderti questa abitudine giorno dopo giorno, iniziando da questi piccoli accorgimenti.

Quindi ricapitoliamo insieme: mettiamo insieme su off la modalità multitasking?

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Ciao, sono Roberta Vacca

Ciao, sono Roberta Vacca

Psicologa, formatrice e creatrice di Cambio Prospettiva. Questo è un luogo sicuro, un approdo per concederti il diritto di prenderti cura di te.

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