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“Le persone che non sanno ascoltare difficilmente vengono ascoltate”
(Carl Rogers)

l'arte di ascoltare www.cambioprospettiva.it

Ho questo post in testa da un po’.

Le parole erano lì che si muovevano e cercavano di sistemarsi. Non è sempre facile addomesticare le parole per metterle all’interno di un post; spesso sono lì impetuose, che si muovono alla velocità della luce, altre volte sono più riservate, sono meno definite.

Ho preferito allora rimanere ferma ed ascoltare, ho preferito lasciare che i pensieri si sistemassero con calma.

No, non è per niente facile per me aspettare, è una sensazione con cui faccio pace giorno dopo giorno. Ora va molto meglio ma spesso mi capita ancora quella “sensazione di tempo perso” o più semplicemente quel “disagio” che non mi fa sentire tranquilla; ti è mai capitato?

Mettiamo da parte la timidezza e riflettiamo quante volte ti succede?

Non c’è nulla di male, anzi, credo sia davvero importante riuscire ad individuare questo meccanismo.

Immagino però che ti starai chiedendo perchè ti parlo di attesa mentre il titolo del post è dedicato all’ascolto. Io sono assolutamente convinta che i due temi siano strettamente collegati, anzi direi indissolubilmente.

Ti faccio un esempio: ripensa alla tua ultima litigata, ci siamo? Ecco, quanto tempo hai aspettato prima di urlare con il o la tua interlocutrice? Quanto tempo hai dedicato all’altra persona, quanto hai usato una modalità empatica per interagire?

Spesso nella comunicazione con le altre persone si parte in quinta con lancio di coltelli, di giudizi frettolosi senza aver aspettato un attimo, senza aver dato all’altra persona la possibilità di esprimere la sua opinione.

Vige un po’ quella modalità molto aggressiva “attacco per non essere attaccato” che pensaci un attimo, ti fa forse stare meglio?

Non esistono formule magiche che posso darti nel tempo della lettura di questo post, posso però darti qualche piccolo suggerimento:

  • Prenditi il tempo di respirare; banale? Forse, ma non scontato. Respirare ti permette di ricordarti del momento in cui stai sei presente senza farti  prendere dalla fretta di dover dare una risposta a tutti i costi prima di ascoltare ciò che ci viene detto. Respirare vuole proprio dire anche “ehi si, sono qui e ti ascolto”.
  • Mettiti nei panni di chi hai di fronte; si hai capito bene, spesso quella persona magari ha soltanto voglia di essere ascoltato, non sta cercando un giudizio o un opinione, ha voglia di raccontarsi e ha voglia che questo racconto venga accolto.
  • Metti in dubbio la idea. Certo che hai un’opinione, ma rallenta e aspetta un attimo. La tua opinione non è la RAGIONE assoluta, è appunto il tuo punto di vista, prova ad argomentarlo spolverandolo dalla presunzione di essere l’unico modo possibile.

Questi sono solo piccoli suggerimenti, decisamente generali, ma possono essere un possibile passo in avanti in una cultura in cui l’attesa è sempre vista come una grossa perdita di tempo e l’ascolto sta diventando più chimera del Sacro Graal.

Possiamo fare giri immensi ma la cultura in cui siamo cresciuti ci influenza terribilmente. La buona notizia è che il nostro spirito critico possiamo sempre scegliere di metterlo in azione e possiamo scegliere la modalità migliore per poter vivere appieno. Non si tratta di fare qualcosa di zen o di particolarmente mirabolante, si tratta di darti il potere di scegliere e decidere.

Fermati un attimo, prova ad entrare in contatto realmente con le persone che hai davanti e fammi sapere come va!

Nella lista dei regali infila questa consapevolezza, io qui faccio il tifo per te.

Hai voglia magari di una consulenza con me? Ecco qui il link in cui ti racconto come puoi fare.

Ciao, sono Roberta Vacca

Ciao, sono Roberta Vacca

Psicologa, formatrice e creatrice di Cambio Prospettiva. Questo è un luogo sicuro, un approdo per concederti il diritto di prenderti cura di te.

Questo possiamo raggiungerlo con il mio lavoro, costruendo insieme la tua consapevolezza emotiva come spinta per il tuo benessere.
Maneggio emozioni ribelli e lo faccio gentilmente e senza giudizio.

Qui inoltre coltivo gentilmente imperfezione, vulnerabilità, ispirazioni e meraviglia

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2 Responses

  1. Ascoltare è veramente un’arte ed è la cosa più impegnativa, perché dopo le tante valanghe di domande, dubbi, racconti vorresti dare un consiglio… ma non c’è più tempo e non ci sarà forse occasione
    Mi rimane il piacere di aver fatto qualcosa per gli altri, gratuitamente, qualcosa di cui avevano tanto bisogno.
    Magari la prossima volta toccherà a me…

    1. Ciao Marilena, sai che ho visto il commento soltanto oggi? (umpf…..)
      Hai ragione, ascoltare è un’arte piuttosto faticosa. Bisogna innanzitutto connettersi con sè stessi riuscendo a trovare lo spazio per accogliere le altre persone nella nostra vita.
      Ma quanto è bello però riuscire a fare quei passetti in avanti e mettersi in sintonia con il cuore altrui?

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