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Maternità e genitorialità

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La maternità è per la donna un passaggio di vita, una fase evolutiva di profondo cambiamento.

Generalmente possiamo verificare due principali tipi di cambiamento:

  •  un cambiamento oggettivo della vita quotidiana contraddistinto da un aumento improvviso ed elevato di compiti e responsabilità, non confrontabile con nessuna esperienza precedenti;
  • una modifica sostanziale della percezione di sé.

In questo momento di cambiamento profondo ci sono diverse sensazioni: lo spaesamento per la nuova situazione, l’ansia per il senso di inadeguatezza, la paura del nuovo.

Tutto questo determina disorientamento e spesso un conseguente sentimento di crisi di adattamento.

La maternità può diventare per le neo-mamme un’esperienza anche di crisi.

Molte donne dopo il parto, e non solo, attraversano momenti di scoraggiamento e di spaesamento.

Entrano nel ruolo di madri, dimenticandosi completamente del proprio ruolo di donne.

No, non ci sono ricette magiche o istruzioni per l’uso.

Nel luogo comune diventare madri pare essere una situazione in cui si viene investiti da un’aurea magica e da super eroe. Sono molto spesse le stesse madri che non si lasciano andare e rimangono intrappolate in questo meccanismo che fagocita tutte le loro energie, dovendo quasi dimostrare al mondo esterno di essere perfettamente in grado di gestire la situazione.

Accade che soprattutto nei primi mesi anziché raggiungere la tanto attesa serenità molte donne si trovano a dover affrontare sia le continue richieste del neonato, che la perdita dell’ordine della routine, le notti insonni, i cambiamenti di ruolo e l’isolamento. Questo sconvolgimento emotivo può generare un’esperienza di malessere di varia intensità. Malessere psicologico sottostimato perché circa il 50% delle donne che ne sono affette non chiede aiuto e comunque, anche se un aiuto viene loro offerto, spesso lo rifiutano (Lerner, 2001).

Non sentitevi inadeguate se fate fatica, se boccheggiate, se vi sembra che il mondo stia crollando, mentre tutti intorno osannano le gioie del vostro nuovo stato. In questi casi fate un passo avanti e fatevi aiutare, chiedete l’aiuto di cui avete diritto.

 

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    Dott.ssa Roberta Vacca - Psicologa

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