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Verso la leggerezza… viaggiando a piedi scalzi (l’intervista con Barbara Cassioli)

25 Novembre 2019 by Roberta Leave a Comment

© Bruno Figueiredo

Sto cercando di ricordare il momento esatto in cui ho incrociato sulla mia strada Barbara Cassioli, ma non riesco; so però per certo che questo incontro è stato bello, nutriente e sicuramente formativo per me.

Scegliere chi intervistare per il mese dedicato alla leggerezza è stato naturale e quasi “obbligatorio”: Barbara incarna perfettamente il modo in cui io vivo leggerezza; non evitando la complessità della vita ma andandoci incontro, senza sovrastrutture e spontaneamente.

Sono felicissima di poterla ospitare qui in casa Cambio Prospettiva e di fartela conoscere!

Chi sei? Cosa fai? Cosa sogni?

© Barbara Cassioli

Sono Barbara, prossima ai mitici 33 e mi sento una Donna in cammino. Una donna che sta fiorendo.
Sagittario dall’animo mediterraneo, con il cuore sugli Appennini tosco-emiliani, attualmente vivo a Gioiosa Ionica, nella Locride, e raccolgo olive ed agrumi in una cooperativa che si occupa di inserimenti lavoratici etici di persone in condizione di svantaggio sociale.
Scrivo diari, post-it, bigliettini e messaggi sui pacchi di olio che spedisco, ma sopratutto sto scrivendo il mio primo libro dove racconto l’esperienza di #travelformediterranea.
Cosa sogno adesso?
Sogno di non smettere mai di essere libera, di avere una fiducia spudorata nella Vita, di affidarmi mettendoci tutta la mia energia e di restare in apertura.
Sogno di essere autentica nel mio sentire e poter così trasformare questa connessione in scelte di vita, azioni concrete ed amorevole attivismo sociale.

© Costanza Castiglioni

Cosa significa per te leggerezza?
Piacere.
La prima parola che mi è venuta in mente è stata “piacere”, poi respiro, godimento, movimento ondoso, profumi, aria, brezza.
Credo che alla base della leggerezza vi siano delle solide radici. Spesso, quando si utilizza questo termine, si tende a fare riferimento ad un luogo fisico; in questo periodo della vita, invece, io sto sperimentando, che -per me- non è tanto avere un “posto” dove affondarle ma quanto farle crescere dentro di sé, percepire e sviluppare un radicamento alla propria “missione di vita”, a ciò che ci rende, intimamente, felici ed energiche.
Su questa base, forte, solida, fertile, allora penso si possa creare leggerezza.

Cos’è la leggerezza per un albero?
Così è per me.

Penso ci sia un rapporto importante anche tra leggerezza e fiducia: Se ho fede e lascio andare la necessità di controllare tutto, allora posso essere leggera.
Mi affido alle mie capacità, a ciò che deve essere, al flusso dell’universo.
Al tempo stesso, in un “viaggio” come questo è fondamentale avere un bagaglio leggero: portarsi l’essenziale.
Per questo motivo ritengo che la leggerezza sia anche un piccolo, grande gesto rivoluzionario, alternativo ad un sistema consumista e capitalista come il nostro occidentale contemporaneo: ci vengono imposti bisogni (materiali e non) che non fanno altro che appesantirci, schiacciarci, fino ad allontanarci dalla “vocina della pancia”, dal motivo per cui siamo ora, in questa vita.
Abbiamo bisogno di cose ben più semplici: di purezza -di poco ma sano- in qualsiasi ambito, dal lavoro, al cibo passando per le relazioni, punto focale del benessere e (potenziale) “luogo” di leggerezza per eccellenza.

Essere leggere è scegliere consapevolmente di cavalcare le onde e godere di ciò che c’è.

Chi o cosa sono di ispirazione per la tua leggerezza?

© Barbara Cassioli

I gabbiani.
L’anno scorso, a Lampedusa, scrivevo così:
“Forse potrei fare come fanno i gabbiani.
Mica fanno fatica i gabbiani. Mica si arrabbiano. Mica si aspettano che gli altri facciano cose, in un tempo e in un modo. E nemmeno si chiedono sempre il perché di ciò che scelgono. Loro fanno. I gabbiani volano.
Ho deciso! Voglio essere una gabbiana anche io. Cogliere le occasioni. Scegliere nel qui ed ora. Costantemente cambiare, senza attaccarmi a nulla. Libera. Senza giudizio. Senza mania di controllo. Volate voi che volo anch’io.
Nessun programma, vado alla ricerca del piacere. Ora. Qui.”

Ho un rapporto sacro con questi volatili, che spesso compaiono in cielo quando, al mare, m’arriva una intuizione. Per me sono maestri, con quel loro modo di stare in volo, così leggero e al tempo stesso così stabile, così giocosi e al tempo stesso così saggi.

Hai qualche suggerimento per vivere la propria leggerezza?
Credo che alla base della scelta di essere leggere, o leggeri, ci sia la consapevolezza di ciò che si ha/si è e la voglia di goderselo, pertanto credo che, con regolarità, scrivere una lista di tutto ciò che diamo per scontato (ma che non lo è) sia importante: un corpo sano, una famiglia, avere cibo a disposizione ,una casa, la cittadinanza di un paese in pace grazie alla quale possiamo muoverci liberamente.
Per me è sempre stato importante relativizzare le mie difficoltà in un’ottica più ampia, una prospettiva mondiale davanti alla quale, potevo sì, riconoscere e dare valore alla mia fatica, ma al tempo stesso visualizzare quanto, nonostante il dolore, io avessi a disposizione e non solo in termini materiali, ma anche e sopratutto relazioni, possibilità, risorse. Rendersi conto quali sono le ferite e i rumori dell’ego e poi far sì che ciò che di “reale” esista si depositi, per dare spazio.
Ecco, ci deve essere spazio per godersi la leggerezza, uno spazio in cui giocare!

A proposito di attività ludiche: un “gioco” che mi piace fare è avere un vaso, sul comodino, e ogni sera, prima di dormire, inserire un biglietto con scritto almeno una cosa bella del giorno, qualsiasi, anche la più piccola; e poi, al mattino, ringraziare per ciò che il risveglio ci riserverà e durante la giornata dare spazio al corpo: che sia danza, che sia movimento, credo che l’energia parta dal fisico, dalla cura che gli dedichiamo.
Un altro ambito estremamente importante sono le relazioni: in quali rapporti sentiamo energia e in quali, invece, pesantezza?
Quali scegliamo di coltivare? Abbiamo l’onestà di dircelo?

E per concludere, in una lista che potrebbe allungarsi (e che si allunga! Allungatela!) all’infinito:
Trascorrere più tempo possibile all’aria aperta, frequentare animali e bambini, sciogliere i capelli, cambiare strada solo per il gusto di sperimentare un tragitto diverso, uscire dalla routine (per chi ne ha una!), cucinare con la musica qualcosa di nuovo, uscire, sorridere ai passanti, essere gentile con gli altri, così, gratuitamente…
Nutrirsi: il corpo, il cuore, lo spirito, con amorevolezza e cura.
La felicità è vicina di casa della leggerezza!

E ora, l’invito è quello di togliersi le scarpe, sciogliere i capelli e…. ballare!

Grazie mille Barbara ♥

Se vuoi continuare a conoscerla puoi:

  • leggere il suo bellissimo blog 
  • visitare il suo profilo Instagram e la sua pagina Facebook

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Pratiche belle e buone per la tua leggerezza

17 Novembre 2019 by Roberta Leave a Comment

[Qui sotto, se clicchi play, trovi il post letto da me]

http://www.cambioprospettiva.it/wordpress/wp-content/uploads/2019/11/Voce-011_sd.m4a

 

La leggerezza spesso viene fraintesa, quasi come se si potesse raggiungerla estraniandosi o annullando la fatica, i problemi ed i malumori. Io sono convinta che la leggerezza va di pari passo “con la pesantezza”con la possibilità di non giudicarci e accogliere ciò che ci capita.

In questo post, dopo aver riflettuto e provato a darti qualche ispirazione, ho voglia di raccontarti qualche buona pratica per aiutarti nella tua conquista verso la leggerezza.

Niente paura, non ci sono diktat, forzature, estremismi; non mi piacciono affatto, anche perché sono convinta che ciascun* sia differente, con i propri tempi e spazi da preservare e rispettare.

Io provo a darti qualche dritta, ne ho preparato due, tu sceglile e se vuoi prova a farle tue.

  • Consapevolezza e mindfulness. Quando ho iniziato a conoscere la mindfulness l’aspetto che mi ha colpito in modo così forte è l’assenza del giudizio, la possibilità di sbarazzarsi dall’abitudine, profondamente radicata in ognun* di noi, di suddividere, analizzare gli eventi e classificarli in buoni e cattivi. La nostra educazione, i nostri condizionamenti e certi automatismi ci spingono ad angosciarci quando la vita è difficile e a (non) sempre assaporarla quando è piacevole.  E se provassimo a cambiare rotta? Il primo passo consiste proprio nell’imparare a fermarsi, ci proviamo assieme? Ecco un piccolo task: alla fine di questo post, fermati un attimo e osserva che cosa ti sta succedendo. Che odore senti, qual è la consistenza del pc o tablet o cellulare da cui stai leggendo questo articolo? Quali sono i pensieri che ti passano in testa questo momento, come ti senti?

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Verso la leggerezza (le ispirazioni belle)

11 Novembre 2019 by Roberta Leave a Comment

A che punto sei nel tuo viaggio verso la leggerezza? Hai già iniziato o stai muovendo ora i tuoi primi passi con questo post?

Nello scorso articolo (se l’hai perso lo trovi qui) ho dato voce a dei pensieri sparsi su questo tema immenso, oggi in queste righe, voglio invece darti qualche suggerimento tra musica e film per nutrire la tua parte leggera: pronta?

Musica

Quando cercavo una musica che potesse sintetizzare il mio sentire su questo tema improvvisamente si è fatta largo lei, una stupenda canzone di Niccolò Fabi, che si chiama Vince chi Molla.

L’ho scelta perché è un piccolo inno contro i diktat potenti di questa società,  in cui il mollare equivale ad una sonora sconfitta. In questo caso il mollare è visto come un accogliere e accettare il cambiamento senza opporre resistenze al continuo mutare delle cose. Tutto è in perenne trasformazione: restare aggrappata al passato o a delle rappresentazioni ed idealizzazioni che poco hanno a che fare con l’autenticità delle cose non ci aiuta, anzi, ci carica di ansia, frustrazione e sensi di colpa.

C’è un pezzo in particolare che mi ha colpisce ogni volta profondamente:

“… Lascio andare il destino
Tutti i miei attaccamenti
I diplomi appesi in salotto,
Il coltello tra i denti …”

Quanto spesso siamo vittime di quello che gli altri vogliono per noi, e di una rabbia cieca che coviamo nei nostri stessi confronti per non essere abbastanza? E se così non fosse? E se invece “fossimo” semplicemente e provassimo a deporre le armi?

Ti suggerisco tra l’altro di guardare il video prendendoti cinque minuti di stop.

Lascio andare la mano
che mi stringe la gola
Lascio andare la fune
Che mi unisce alla riva
Il moschettone nella parete
L’orgoglio e la sete
Lascio andare le valigie
I mobili antichi
Le sentinelle armate in garritta
A Ogni mia cosa trafitta…
Lascio andare il destino
Tutti i miei attaccamenti
I diplomi appesi in salotto,
Il coltello tra i denti
Lascio andare mio padre e mia madre
E le loro paure
Quella casa nella foresta
Un umore che duri davvero
Per ogni tipo di viaggio
È meglio avere un bagaglio leggero.
Distendo le vene
E apro piano le mani
Cerco di non trattenere più nulla
Lascio tutto fluire
L’aria dal naso arriva ai polmoni
Le palpitazioni tornano battiti
La testa torna al suo peso normale
La salvezza non si controlla…
Vince chi molla.
Vince chi molla…

Il Film

Hai mai visto “Tutto può cambiare” o per rendere onore al titolo originale “Begin Again”?

È un film, che io ho trovato delizioso, con protagonisti Mark Ruffalo, uno dei miei attori del cuore, e Keira Knightley.

L’ho scelto, a proposito del tema del mese, perché parla benissimo a quella parte di noi che vuole sognare, che nonostante la mutevolezza degli eventi è sempre pronta a prendersi una seconda possibilità (e forse anche terza o quarta).

Spesso di fronte ad una brutta circostanza c’è la tentazione di rimanerci incastrate, di farci assorbire completamente quasi identificandoci con lei: ricorda, noi non siamo quella brutta situazione, fa parte di noi, ci prendiamo il giusto tempo per elaborarla ma non dobbiamo farci fagocitare; soltanto considerarla un pezzetto della nostra variegata vita.

Voglio concludere, a proposito di ispirazioni, con uno dei miei pezzi preferiti di Calvino, tratto dal primo capitolo delle sue lezioni americane: “prendete la vita con leggerezza, che leggerezza non è superficialità, ma planare sulle cose dall’alto, non avere macigni sul cuore“.

E tu, hai qualche ispirazione su questo tema da suggerire?

Io come al solito faccio il tifo per te ♥


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Verso la leggerezza (riflessioni sparse)

4 Novembre 2019 by Roberta 2 Comments

[Qui sotto trovi la mia voce che ti legge il post]

http://www.cambioprospettiva.it/wordpress/wp-content/uploads/2019/11/Voce-009_sd.m4a

Strano parlare di leggerezza proprio nel mese di novembre, mese per lo più bistrattato, ritenuto un po’ scialbo , quasi severo e massiccio?

Novembre per me ha un significato particolare, è legato al mio compleanno e soprattutto agli inevitabili bilanci che mi metto in testa di fare ogni anno in questo periodo. Ebbene si, faccio parte di quella categoria di persone che in determinate date iniziano una fastidiosa ruminazione su quello che si è fatto, non fatto e che si sarebbe potuto fare.

Capita anche a te?

Quest’anno complici le correnti gravitazionali ma soprattutto la mia terapia personale ho deciso di lasciar andare un pochino questo aspetto così cervellotico per provare ad andare oltre il concetto del dovrei, mollando un pochino la presa da valutazioni e rese dei conti.

Mi sono chiesta perché il bisogno di monitorare costantemente le nostre vite si poggi sempre su quello che non riusciamo a fare e meno su quello che realizziamo, come se ci fosse solo una lente con cui osservarci e giudicarci (il più delle volte).

Facciamo che iniziamo a mollare un pochino la presa e smettiamo di considerarci delle aziende da rendicontare e ci prendiamo la possibilità di esplorare, andando oltre le nostre convinzioni che ci costruiamo come delle piccole prigioni dorate?

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Sono Roberta, psicologa e formatrice.

Esploratrice di emozioni e costruttrice di nuove rotte.
Lavoro con originalità e creatività per farti trovare la tua personale voce ♥

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Dott.ssa Roberta Vacca - Psicologa

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