Cambio Prospettiva

Psicologia con empatia, creatività, ascolto e ironia

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Scegli parole gentili

6 Marzo 2019 by Roberta Leave a Comment

Sono giorni e giorni che cerco di capire cosa posso fare io, in concreto, per favorire la bellezza e la gentilezza in questo momento storico in cui vige la regola dell’arroganza, della prepotenza e del bullismo travestito da sarcasmo.

Faccio un lavoro per cui le parole sono importanti, direi quasi fondamentali.

Le parole ci definiscono, ci rapportano con le altre altre persone, creano sentimenti ed emozioni, danno voce alle nostre parti più profonde e spesso inafferrabili. Credo nel loro potere, nella loro carica emotiva e nella possibilità di tracciare un filo rosso tra quello che siamo e quello che vorremmo essere.

Per tutti questi emotivi ho deciso di creare un piccolo progetto che ho scelto di chiamare #scegliparolegentili. È un hashtag che ha la presunzione di chiacchierare di gentilezza e di empatia, di intelligenza emotiva e di rispetto per tutt*, nessun* esclus* (si gli asterischi non sono casuali perché per me è fondamentale includere ogni persona). Ho in mente grandi piani per questa idea che si rincorre nella mia testa e spero che anche tu ne voglia far parte!

Io non so che rapporto tu abbia con la gentilezza e con l’empatia, ma mi piacerebbe poterti dare qualche spunto per poterla migliorare.

Quando è stata l’ultima volta che ti sei sentit* empatic*? Quando è stata l’ultima volta che hai abbracciato l’anima di un’altra persona? (E quando hai abbracciato la tua stessa anima?)

Prenditi 10 minuti di tempo e prova a fare questa piccola attività, che potrebbe sembrarti quasi banale, ma credimi non lo è affatto!

Soffermati solo un istante sulle piccole cose che del quotidiano ti piacciono.

Fai una piccola lista

  1. …
  2. …
  3. …
  4. …
  5. …
  6. …
  7. …
  8. …
  9. …
  10. …

Fra queste 10 cose distingui tra

  • ciò che fa parte dei tuoi rituali di rassicurazione (cioè quello che ti fa piacere nel quotidiano ma che se necessario, sapresti modificare ed adattare);
  • ciò che invece fa parte del livello vitale, e se dovesse mancarti ne soffriresti irrimediabilmente, trovandoti in una situazione di disagio particolarmente spiacevole.

A cosa serve tutto questo? Innanzitutto ti aiuta ad entrare in contatto con te stess* per essere più consapevole del modo in cui funzioni.

Ti aiuta a fare chiarezza e ad ascoltarti, iniziando a capire che cosa è importante o che cosa invece diventa superfluo e pronto per  essere lasciato andare.

Se ti va, fammi sapere come va, se pensi che possa essere utile condividilo pure e se vorresti lavorare con me qui trovi come poter fare.

Io, come al solito, faccio il tifo per te ♥


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Regalati la meraviglia

21 Dicembre 2017 by Roberta Leave a Comment

In queste giornate mi piace sempre fermarmi un po’.

Respirare, osservare cosa succede intorno a me e stupirmi. Ecco, il mio augurio più grande per questo finale del 2017 è proprio questo: riappropriati dei piccoli gesti, delle piccole cose, degli abbracci stretti, degli occhi che brillano, del profumo della natura e del battito del cuore.

Fermati e regalati la meraviglia!

Io ti voglio dedicare questa bellissima poesia di Wisława Szymborska, leggila, assaporala parola per parola: spero davvero che contribuisca alla tua ricerca della meraviglia quotidiana ♥

“Ieri mi sono comportata male nel cosmo.
Ho passato tutto il giorno senza fare domande,
senza stupirmi di niente.

Ho svolto attività quotidiane,
come se ciò fosse tutto il dovuto.

Inspirazione, espirazione, un passo dopo
l’altro, incombenze,
ma senza un pensiero che andasse più in là
dell’uscire di casa e del tornarmene a casa.

Il mondo avrebbe potuto essere preso per
un mondo folle,
e io l’ho preso solo per uso ordinario.

Nessun come e perché –
e da dove è saltato fuori uno così –
e a che gli servono tanti dettagli in movimento.

Ero come un chiodo piantato troppo in
superficie nel muro
(e qui un paragone che mi è mancato).

Uno dopo l’altro avvenivano cambiamenti
perfino nell’ambito ristretto d’un batter
d’occhio.

Su un tavolo più giovane da una mano d’un
giorno più giovane
il pane di ieri era tagliato diversamente.

Le nuvole erano come non mai e la pioggia
era come non mai,
poiché dopotutto cadeva con gocce diverse.

La terra girava intorno al proprio asse,
ma già in uno spazio lasciato per sempre.

E’ durato 24 ore buone.
1440 minuti di occasioni.
86.400 secondi in visione.

Il savoir-vivre cosmico,
benché taccia sul nostro conto,
tuttavia esige qualcosa da noi:
un po’ di attenzione, qualche frase di Pascal
e una partecipazione stupita a questo gioco
con regole ignote.”


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Empatia e istruzioni per l’uso

17 Ottobre 2017 by Roberta Leave a Comment

Empatia [em-pa-tì-a] s.f.  Capacità di un individuo di comprendere i pensieri e gli stati d’animo di un’altra persona.

Ovviamente non ho nessuna intenzione di scriverti qui una lezione sull’empatia, ma ho voglia di fare una riflessione insieme a te su questa abilità sociale.

Ho voglia di farlo perchè sembra un’abilità sconosciuta o forse sottovalutata e perchè in questi giorni intorno a me ne percepisco davvero molto molto poca.

In questi giorni c’è un dibattito lungo sulla violenza e ho letto ed ascoltato parole per cui ho provato disgusto, che mi hanno profondamente rattristato e ferita come essere umano.

Parole scagliate con una violenza ed un’acredine tale che mi hanno fatto paura, giudizi sparati a zero, manco fossimo nelle aule di un tribunale, e quella fastidiosa presunzione di verità assoluta, di poterla detenere senza nessun se e nessun ma.

Di fronte a narrazioni così feroci non ho risposte ben precise, sento solo ondate di sconforto a cui però non voglio assolutamente cedere.

Io lavoro e agisco per legittimare il vissuto di ogni persona che si senta colpit* da violenza. La violenza non è esclusivamente fisica, esistono forme di violenza meno concrete ma ugualmente drammatiche, che meritano ugualmente il rispetto dell’ascolto e della comprensione.

La violenza, quella subdola, meschina, di difficile comprensione è sempre lì in agguato: è figlia di una cultura dominante a cui è difficilissimo sottrarsi, è figlia di stereotipi che giorno dopo giorno sono ricalcati senza nemmeno rendercene conto, è figlia di dinamiche sociali in cui si è immers* e per cui dobbiamo fare uno sforzo sovrumano per riuscirci a nuotare dentro.

Ti chiedo una cosa: prima di giudicare, prima di aprire bocca, prima di formulare un giudizio, prova a fare un attimo di silenzio, prova anche solo per un attimo a mettere i panni di quella persona, prova ad immaginare che cosa sente, che cosa vede, cosa prova; sospendi semplicemente il tuo giudizio.

Silenzio ed empatia. Nient’altro.


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L’arte di ascoltare

14 Dicembre 2016 by Roberta 2 Comments

“Le persone che non sanno ascoltare difficilmente vengono ascoltate”
(Carl Rogers)

l'arte di ascoltare www.cambioprospettiva.it

Ho questo post in testa da un po’.

Le parole erano lì che si muovevano e cercavano di sistemarsi. Non è sempre facile addomesticare le parole per metterle all’interno di un post; spesso sono lì impetuose, che si muovono alla velocità della luce, altre volte sono più riservate, sono meno definite.

Ho preferito allora rimanere ferma ed ascoltare, ho preferito lasciare che i pensieri si sistemassero con calma.

No, non è per niente facile per me aspettare, è una sensazione con cui faccio pace giorno dopo giorno. Ora va molto meglio ma spesso mi capita ancora quella “sensazione di tempo perso” o più semplicemente quel “disagio” che non mi fa sentire tranquilla; ti è mai capitato?

Mettiamo da parte la timidezza e riflettiamo quante volte ti succede?

Non c’è nulla di male, anzi, credo sia davvero importante riuscire ad individuare questo meccanismo.

Immagino però che ti starai chiedendo perchè ti parlo di attesa mentre il titolo del post è dedicato all’ascolto. Io sono assolutamente convinta che i due temi siano strettamente collegati, anzi direi indissolubilmente.

Ti faccio un esempio: ripensa alla tua ultima litigata, ci siamo? Ecco, quanto tempo hai aspettato prima di urlare con il o la tua interlocutrice? Quanto tempo hai dedicato all’altra persona, quanto hai usato una modalità empatica per interagire?

Spesso nella comunicazione con le altre persone si parte in quinta con lancio di coltelli, di giudizi frettolosi senza aver aspettato un attimo, senza aver dato all’altra persona la possibilità di esprimere la sua opinione.

Vige un po’ quella modalità molto aggressiva “attacco per non essere attaccato” che pensaci un attimo, ti fa forse stare meglio?

Non esistono formule magiche che posso darti nel tempo della lettura di questo post, posso però darti qualche piccolo suggerimento:

  • Prenditi il tempo di respirare; banale? Forse, ma non scontato. Respirare ti permette di ricordarti del momento in cui stai sei presente senza farti  prendere dalla fretta di dover dare una risposta a tutti i costi prima di ascoltare ciò che ci viene detto. Respirare vuole proprio dire anche “ehi si, sono qui e ti ascolto”.
  • Mettiti nei panni di chi hai di fronte; si hai capito bene, spesso quella persona magari ha soltanto voglia di essere ascoltato, non sta cercando un giudizio o un opinione, ha voglia di raccontarsi e ha voglia che questo racconto venga accolto.
  • Metti in dubbio la idea. Certo che hai un’opinione, ma rallenta e aspetta un attimo. La tua opinione non è la RAGIONE assoluta, è appunto il tuo punto di vista, prova ad argomentarlo spolverandolo dalla presunzione di essere l’unico modo possibile.

Questi sono solo piccoli suggerimenti, decisamente generali, ma possono essere un possibile passo in avanti in una cultura in cui l’attesa è sempre vista come una grossa perdita di tempo e l’ascolto sta diventando più chimera del Sacro Graal.

Possiamo fare giri immensi ma la cultura in cui siamo cresciuti ci influenza terribilmente. La buona notizia è che il nostro spirito critico possiamo sempre scegliere di metterlo in azione e possiamo scegliere la modalità migliore per poter vivere appieno. Non si tratta di fare qualcosa di zen o di particolarmente mirabolante, si tratta di darti il potere di scegliere e decidere.

Fermati un attimo, prova ad entrare in contatto realmente con le persone che hai davanti e fammi sapere come va!

Nella lista dei regali infila questa consapevolezza, io qui faccio il tifo per te.

Hai voglia magari di una consulenza con me? Ecco qui il link in cui ti racconto come puoi fare.

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Sono Roberta, psicologa e formatrice.

Esploratrice di emozioni e costruttrice di nuove rotte.
Lavoro con originalità e creatività per farti trovare la tua personale voce ♥

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Dott.ssa Roberta Vacca - Psicologa

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