Ortega y Gasset scrive che “l’uomo (e la donna aggiungo io) non ha una natura, ma ha una storia”.
Mi ha sempre affascinato questo aforisma, perché effettivamente sono convinta che le persone siano immerse in storie e narrazioni, ed ogni aspetto della nostra vita faccia parte di questa grande ruota che si chiama racconto.
Scrivere credo che sia uno strumento davvero potente per osservarsi, conoscersi e confrontarsi con sé stess*.
Sedut* davanti ad un foglio, un quaderno, un blocco osservando i propri pensieri per poi trasferirli nero su bianco: non c’è modo migliore per scoprirsi.
Ricordo ancora quando da bambina mi regalarono il mio primo diario segreto con tanto di lucchetto e chiavi: affidavo a quelle pagine tutta la mia vita, i miei sogni e i miei desideri. Mi faceva stare bene quello spazio, quelle pagine mi accoglievano e non mi giudicavano. A periodi alterni non ho mai smesso di farlo e tuttora lo faccio e lo utilizzo nel mio lavoro assieme alle persone che scelgono di lavorare assieme a me.
Scrivere su un diario è una rielaborazione molto forte della nostra realtà quotidiana, un modo in cui le nostre esperienze soggettive possono essere percepite nella loro interezza, esprimendo il proprio potenziale.
Scrivere è un primo passo verso un cambiamento e una maggiore consapevolezza della propria persona.
Tenere un diario, può essere utile in ogni occasione: quando ci si percepisce stanch*, ferm* o non a proprio agio, quando i pensieri si fanno pesanti e ingarbugliati, quando si ha bisogno di prendere una decisione.
Con questa attività quotidiana la nostra psiche e i nostri vissuti emotivi possono parlare più liberamente dando uno sfogo ai nostri pensieri e alle emozioni che si muovono dentro di noi, liberando energia che altrimenti rimarrebbe imprigionata creando un substrato fertile a paure e stati d’ansia e tensione.
È un’attività che richiede pochissimo materiale: scegliamo un quaderno in cui ti senti a tuo agio, è il tuo spazio, la tua stanza tutta per te come direbbe Virginia Woolf e trova un orario comodo, in cui hai voglia di dedicarti a te e che possa diventare una buona abitudine da costruire.
Settimane e mesi dopo, quando rileggerai che cosa hai scritto, è probabile che imparerai qualcosa di significativo si di te, magari schemi o un nodo da cui è nata la confusione.
Hai voglia di iniziare a cambiare prospettiva? Io come al solito, faccio il tifo per te.
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