Attenzione attenzione: post pieno di fatti miei e assolutamente fricicchetoso.
Che poi fricicchetoso che vuol dire vi chiederete? E’ un misto tra il divertente, l’ottimista e la felicità.
Forse sarà banale, ma avete presente quando vi dicono che la felicità è contagiosa? Ecco è esattamente quello che mi è capitato. A me personalmente non è successo nulla di particolare, ma due mie care amiche sono state investite da un’ondata di vibrazioni positive, ed io di rimando, grata della loro amicizia, lo sono stata altrettanto.
Mi va di raccontarvele perchè sono due storie belle, in cui traspare l’importanza di scegliere, la volontà a dispetto di tutto e tutti di seguire la propria felicità.
La prima è la storia di una donna che diventa mamma e di un uomo che diventa papà.
No, non è la solita storia di una gravidanza di nove mesi, del mutamento fisico e delle visite ginecologiche.
E’ una gravidanza durata anni, fatta di “visite diverse”, di speranze, di relazioni che cercano di scavare nel profondo della tua anima per capire se davvero potrai essere un buon genitore. E’ il lungo iter burocratico, complesso ed estenuante, che devi affrontare quando decidi di voler adottare un figlio.
Succede che questi amici qualche giorno fa sono diventati per la legge genitori, io ho pianto insieme a loro, lacrime belle di assoluta gioia che sono scivolate giù leggere. Io so anche che non c’era bisogno di una sentenza per decretarlo, loro nella loro fibra lo sono sempre stati.
Perchè un figlio può arrivare a te in un milione di modi: la biologia non importa. Un figlio diventa “tuo” quando i vostri occhi si riconoscono e i vostri cuori prendono a parlare insieme.
No, non sarà per niente facile il futuro, perchè tutte le cose belle richiedono pazienza e non arrivano immediatamente o nel modo in cui noi ci aspettiamo. Sarà un percorso fatto di attese, di paure, di speranza, di lacrime e di gioia, sarà come cavalcare una montagna russa delle emozioni.
L’altra storia invece arriva da lontano, dobbiamo arrivare fin dentro al continente africano.
Parla di un amore fresco, giovane che ha voglia di rischiare.
Si è pronunciata la parola matrimonio, ed ammetto io stessa, che in un primo momento quando mi è stato comunicato dalla mia amica, sono rimasta sorpresa e dubbiosa.
Ho pensato fosse troppo presto e che fosse un azzardo, dimenticandomi che l’amore e la felicità sono sempre un azzardo. Non ci sono piste da seguire o sentieri segnalati. L’amore è improvvisazione e chi può dettare legge all’amore?
Il loro compito sarà costruire la loro felicità, il loro quotidiano giorno dopo giorno. Preferiscono “rischiare” con questo amore piuttosto che abbandonarlo facendosi fermare dalla paura o dalle mille paturnie.
Perchè alla fine queste due storie hanno un denominatore in comune: la forza di scegliere.
Questo il motivo che mi ha portato a raccontarle qui.
Si può passare la propria vita ai margini, in attesa o si può invece diventare protagonisti.
Ora che ci penso c’è una bellissima canzone di De Andrè che finisce così che può concludere benissimo questo post. Avete mai sentito “verranno a chiederti del nostro amore”?
Questo il pezzo conclusivo:
o resterai più semplicemente
dove un attimo vale un altro
senza chiederti come mai,continuerai a farti scegliere
o finalmente sceglierai.
L’augurio più bello per tutti voi e anche per me, è racchiuso in quelle ultime parole: finalmente sceglierai.
Avere la forza di andare sempre avanti anche in “direzione ostinata e contraria”.
(avete capito che adoro De Andrè no?)
4 Responses
Cara Robi, che bel post!!!! ma non credi ci sia una distinzione tra azzardo e rischio??? Qualche giorno fa ho ricevuto una bellissima email, molto emozionante, che mi faceva capire la differenza tra i due….il rischio fa parte della vita, della voglia di vivere, di scegliere e quindi rischiare…..Ti abbraccio fortissimo cara Robi…..see you soon!!!!
Credo che entrambi facciano parte delle scelte che noi possiamo compiere giorno dopo giorno. Ogni caso è a sè, non si possono creare dei confronti, perchè ognuno ha il suo vissuto personale ed emotivo. La spinta di quello che può farci star bene credo sia un’ottima prerogativa però! 😉
Bellissimo articolo! 😀
E come direbbe anche Appino, “perchè la scelta in fondo è l’unica cosa che renda questa vita almeno dignitosa” 😉
😉 Assolutamente si!