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Ti faccio una domanda, così a bruciapelo: quante volte la paura di sbagliare ti ha condizionato?

Quante volte questo piccolo spettro ha influenzato le tue scelte, le tue azioni, il tuo modo di vivere?

No, non è una colpa, sia ben chiaro.

In effetti ti fanno crescere con la sindrome dell’errore, come se un errore potesse invalidare tutto quello che di buono è stato fatto in precedenza.

Il problema più grosso è proprio questo, ti insegnano a colorare sempre e costantemente dentro i margini.

Sia ben chiaro le regole servono, sono importanti e fondamentali, ma oltre le regole non puoi trascurare l’originalità e la creatività oppure l’ansia della scoperta.

Prendi le più grosse scoperte della storia, sono tutte frutto di un errore, nate dalla voglia di scoprire, dalla spinta verso il nuovo, dal non convenzionale, dalla curiosità, dal coraggio di voler andar oltre il confine prestabilito.

Ma cos’è effettivamente l’errore, in che modo dobbiamo considerare lo sbaglio?

Io personalmente lo percepisco non solo come un “contrattempo” o un “inciampo nel percorso” ma ha una valenza educativa molto importante: è solo tramite l’errore che possiamo sperimentare, provare, uscire dai confini per provare a realizzare i nostri obiettivi.

Non ti sto dicendo che sbagliare sia bellissimo. Genera insoddisfazione, frustrazione, tristezza; ma è fondamentale per testare la tua motivazione, per correggere il tiro, per uscire dalla tua comfort zone rischiando.

La perfezione inutile girarci intorno non esiste, quello che ci sembra perfezione è solo una pallida bugia.

Sbagliare ti serve, ti apre nuove prospettive, ti fa scorgere nuovi punti di vista, ti da la possibilità di osservare il reale immergendoti dentro.

Quante volte durante la tua crescita invece ti hanno fatto percepire l’errore come uno sbaglio irrimediabile, senza nessuna possibilità di appello?

Il problema è che poi finisci per crederci davvero a questi limiti, e quando parlo di convinzioni limitanti credimi quelle sono infingarde, si insinuano nella tua testolina prendendo posizioni sempre più comode, facendosi spazio e limitando la tua voglia voglia di scoprire e di rischiare.

Questo che ti sto dicendo non è inevitabile però, si può cambiare e si possono ridimensionare quelle convinzioni limitanti rendendole meno ostili.

Fai una prova, ogni tanto almeno una volta alla settimana datti la possibilità di sbagliare: prova a prendere una strada che non conosci e pazienza se ti perdi, prova ad assaggiare qualcosa che non hai mangiato e pazienza se non ti piace, insomma prova ad uscire dall’ordinario.

Prova a colorare fuori dai margini. Che ne dici, ti va di provare?

Io ho ideato un servizio che si chiama il coraggio di provarci se vuoi dare uno sguardo clicca qui

Ciao, sono Roberta Vacca

Ciao, sono Roberta Vacca

Psicologa, formatrice e creatrice di Cambio Prospettiva. Questo è un luogo sicuro, un approdo per concederti il diritto di prenderti cura di te.

Questo possiamo raggiungerlo con il mio lavoro, costruendo insieme la tua consapevolezza emotiva come spinta per il tuo benessere.
Maneggio emozioni ribelli e lo faccio gentilmente e senza giudizio.

Qui inoltre coltivo gentilmente imperfezione, vulnerabilità, ispirazioni e meraviglia

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4 risposte

  1. Grazie Robi! Leggerti è sempre incoraggiante, soprattutto in questo pomeriggio domenicale che di incoraggiante ha solo che sta finendo.

  2. Hai ragione, cambiare anche solo una piccola cosa, può far scoprire nuove opportunità e ci fa sentire più sicuri in noi stessi, perché riusciamo ad ampliare le nostre conoscenze

    1. Grazie mille Susanna. È proprio vero, si tratta di uscire da piccole convinzioni per provare nuove prospettive!

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