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© Georg Pagan, via Unsplah

Una nuova guerra bussa vicino ai nostri confini e dopo due anni di pandemia il senso di smarrimento che si respira si insinua e si fa strada nelle nostre vite. Io non so tu ma sento dentro di me confusione e pesantezza; lo sento tra le mie amicizie, tra i miei familiari e lo sento forte e chiaro tra i mie* pazient* durante i nostri percorsi.

Come possiamo convivere con questa paura opprimente in questi tempi bui di guerra e di pandemia? Io non ho risposte ma provo a portarti con me in qualche mia riflessione che spero ti possa aiutare a trovare una rotta in questo periodo in cui tutto è decisamente confuso e agitato.

Il fenomeno del “doomscrolling”

Hai mai sentito parlare di “doomscrolling“? Io avevo iniziato a sentirne parlare durante la pandemia ma in questi giorni con il conflitto russo-ucraino è tornato prepotentemente alla ribalta. Con il doomscrolling viene indicata la ricerca ossessiva di notizie tragiche online, scorrendo, scrolling appunto, sullo schermo del nostro smartphone, tablet o pc, per informarci sulle cattive notizie, dooms, che avvengono nel mondo.

Parliamoci chiaro, è un’abitudine estremamente dannosa per la nostra salute mentale che ha iniziato a manifestarsi durante la pandemia e che ha colpito soprattutto le persone che già soffrivano di ansia e depressione.

In realtà è un fenomeno che nasce con la curiosità intrinseca dell’essere umano che si aggancia al voler controllare che cosa ci succede intorno. Con lo smartphone sempre a disposizione ed una connessione ai social pressoché totale questo atteggiamento finisce per condizionare la nostra intera vita.

Questa continua sollecitazione con questa ricerca ossessiva per le cattive notizie (che non è assolutamente difficile da trovare in quanto nei media e nei social superano di gran lunga quelle positive) ha un impatto psicologico molto duro e pericoloso. La mente e la nostra psiche con questa sovraesposizione finiscono per accumulare un quantitativo enorme di storie, episodi ed immagini che interferiscono con il nostro benessere e serenità psicologica.

L’incertezza che sperimentiamo è tanta e siamo così in ansia di sapere che cosa succede nel mondo quasi ogni secondo che andiamo in affanno alla ricerca costante di notizie. La mente si trova così in un perenne stato di allerta e sovraeccitazione che influenza il nostro stato d’animo e il nostro umore.

Cosa puoi fare?

Se ti accorgi di sentirti sopraffatt*, in ansia, confus*é il momento di mettere paletti e confini.

  • Cerca di prenderti cura di te. Non servono grandi rivoluzioni, stabilisci quando accedere alle notizie. Non farti fagocitare dai social ma organizza dei tempi e delle fonti affidabili a cui ricorrere; sei tu che puoi prendere il controllo, non farlo fare al tuo smartphone.
  • Se provi sentimenti di colpa prova a trasformarli in sentimenti di gratitudine. Si, siamo dei privilegiat* ma questo non può essere una colpa, piuttosto cerchiamo di capire se possiamo dare il nostro contributo in qualche modo costruttivo. Rivolgiti ad esempio alle organizzazioni sul territorio che si stanno attivando in base alle tue possibilità fisiche, psichiche ed economiche.
  • Non vivere da sol* la tua valanga emotiva. Circondati di persone che ti possano sostenere e supportare con cui condividere il tuo vissuto. Se pensi di avere bisogno di un aiuto professionale fai questo passo. Dare voce alle tue emozioni è un passo importantissimo per non tenerti tutto dentro e finirne sommers*.

E per i più piccini e piccine?

  • Non fare finta di nulla. La percezione del pericolo è comunque tangibile. I bambini e le bambine si accorgono che qualcosa sta accadendo; nascondere, negare non serve a nulla, anzi, diventa ancora più pericoloso. Parlagliene con una modalità adatta alla sua età. I libri come al solito possono essere di grande aiuto: ti inserisco qui un post del sito di GreenMe con sei libri per educare alla pace che trovo bellissimi.
  • Se non riesci a parlargliene tu direttamente puoi chiedere ad una persona di riferimento e di fiducia di farlo: ricorda chiedere aiuto è un atto di coraggio meraviglioso che puoi concederti.
  • Crea dei momenti di protezione per te e per loro. Anzichè mettere la radio puoi mettere musica, non farli stare davanti alla Tv o ai social senza la presenza di un adulto che possa tranquillizzarli.

Spero che questo post ti abbia aiutato almeno un poco a convivere con queste emozioni confuse che ci stanno attraversando.

Ricorda solo una cosa, tutto quello che provi è legittimo e non devi assolutamente vergognartene.

Riepilogando

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Ciao, sono Roberta Vacca

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Psicologa, formatrice e creatrice di Cambio Prospettiva. Questo è un luogo sicuro, un approdo per concederti il diritto di prenderti cura di te.

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Maneggio emozioni ribelli e lo faccio gentilmente e senza giudizio.

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