Piccole riflessioni ed esercizi quotidiani per (ri)trovare la fiducia in se stesse, aumentando l’autostima giorno dopo giorno.
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[Parola talismano del mese: FIDUCIA]
Io sono stata una di quelle bambine riflessive, molta timida e taciturna, che per lungo tempo si è sentita “nel posto sbagliato al momento sbagliato”.
Probabilmente se fossi vissuta negli States si sarebbe usato il termine “loser”, perdente, una preadolescente dall’autostima non pervenuta.
Ricordo con nitidezza un episodio, uno tra molti, che si colloca nel terribile periodo delle scuole medie. Era ricreazione ed io indossavo uno scarponcino non particolarmente alla moda: ricordo le risatine di scherno, ricordo di essere stata indicata, sbeffeggiata, schernita.
Non ricordo se piansi, ma fu in quel momento che il peso della mia “diversità” mi colpì fortissimo.
In fondo avevo solo voglia di essere accettata, essere uguale alle altre sfoderando la scarpa “giusta”.
Perché ho fatto questo salto indietro nel tempo? Perché vorrei dire a quella bambina che la strada per potersi voler bene e fidarsi delle proprie possibilità passa proprio dall’autenticità e dall’unicità che ognuna di noi si porta dietro.
E vorrei anche dirle che per avere fiducia in sé occorre passare dal coraggio di prendersi per mano, gratificandosi, distinguendo ciò che è buono per sé da ciò che non lo è, anche a costo di non piacere (d’altronde ricordo che quegli scarponcini mi tenevano i piedi in caldo che una bellezza).
Avere fiducia in sé non è un punto di arrivo, ma un cammino, uno scoprire e riscoprirsi costante, tendendo l’orecchio verso il proprio cuore e le proprie emozioni.
Giorno dopo giorno, senza giudizi, coltivando la possibilità semplicemente di essere.
[Di pratiche da provare]
Se dovessi chiederti che relazione hai con la tua fiducia in te, che cosa mi risponderesti?
Buona, in crescita, meno buona o pessima?
Io voglio provare a darti qualche suggerimento.
Pronta?
Vivi in accordo con ciò che sei veramente. Scegli giorno dopo giorno di conoscerti, ascoltarti, per capire di cosa hai bisogno, di quali siano i tuoi sogni e le tue aspirazioni. Come farlo? Prova ad ascoltare il tuo corpo, e le tue emozioni, chiediti come stai e mettiti in ascolto. Quando arrivi a questo punto però, please, sospendi il giudizio, basta col dirti “ho sbagliato, non ne faccio mai una giusta, non imparo mai, sono una fallita”, prova soltanto ad ascoltare come faresti con un’amica. Se ti va fai un check giornaliero e chiediti ad esempio quali parti senti tese o rilassate nel tuo corpo, com’è il tuo respiro, che emozioni stai provando e quali sono i tuoi pensieri dominanti e segnalo in un quaderno, in un blocco o dove ti pare, l’importante è che inizi a farlo concentrandoti su di te per 5 minuti al massimo.
Che ne dici, puoi farti questo regalo giornaliero?
Educa la tua mente ad abbandonare i giudizi. Eh eh, qui ti voglio, e mi voglio, perché io non sono mica immune da quei giudizi taglienti e severi con cui capita di mortificarci.
Prova a trasformare il giudizio in bisogno.
Puoi farlo con te stessa, e puoi farlo con le altre persone.
Se ti dici “sono una nullità” prova a fermarti ed ascolta l’effetto che ti fa. Sembra una sentenza immodificabile giusto? E se invece ti dicessi “sono triste perché vorrei essere fiera di me stessa” si potrebbe aprire uno spiraglio, partendo dall’emozione tristezza, per usare la tua creatività e trovare il modo di sentirti orgogliosa.
Altro esempio. Se io dico “non mi ascolti mai” l’altra persona magicamente mi ascolterà? Io non credo, anzi si sentirà sotto attacco e potrebbe reagire con rabbia chiudendo il dialogo. E se invece dicessi “quando ti parlo e fissi il cellulare mi fai sentire a disagio. Ho bisogno di capire se quello che ti dico ti interessa e se è il momento giusto per parlarne”.
Hai visto la differenza?
[La mia piccola riflessione per te]
Voglio se posso darti un consiglio, e questa volta di lettura.
Hai mai letto “Donne che corrono con i lupi“? È un grande classico che attinge al mondo delle fiabe e dei miti per parlare di un archetipo importante, quello della donna selvaggia, intesa come forza psichica potente, istintuale e creatrice che viene soffocata da stereotipi, insicurezze e la temibile corsa all’omologazione.
Tu l’hai letto?
Sono riuscita a darti qualche spunto da cui partire nel tuo cammino? Io spero proprio di si, ed ovviamente qui, si fa il tifo per te ♥
Riepilogando
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