Ok lo ammetto: io con il tempo ho un rapporto strano.
Sono innanzitutto ritardataria: nonostante cerchi di essere puntuale, pare che la forza oscura di darth fener mi obblighi al ritardo. Ci provo, fortissimamente provo, ma poche volte riesco a sconfiggere la forza del male del ritardo e solo in occasioni importanti (aerei, il lavoro che amo, le coccole ai miei pelosi).
Fatto sto preambolo, capite quindi che il mio rapporto con il tempo è stravagante, mi stanno strette le varie imposizioni. Mi piace più definirmi uno spirito libero.
Ora non voglio insinuare che la puntualità non sia importante. Ci sono una marea di occasioni in cui è fondamentale, momenti in cui l’orologio è indispensabile (giuro che nessun produttore di orologi è stato maltrattato per scrivere questo post).
Viviamo però, in una società in cui siamo schiavi del tempo, sentendoci inadeguati quando usciamo da questa terribile logica.
Quante volte ci fermiamo davvero e non subìamo tremendi sensi di colpa per quello che dobbiamo fare e non stiamo facendo?
Non vi capita mai di sentire come un’epidemia dell’accelerazione?
Siamo talmente frenetici che spesso ci dimentichiamo pure di respirare. Forse la nuova sfida è proprio rivedere la nostra percezione del tempo, imparando a rallentare per vivere la nostra vita con lucidità e serenità.
Pensateci e ditemi se non vi capita mai. Quanto spesso capita di sentirsi in colpa perchè non si è finito un lavoro, non abbiamo caricato la lavatrice, non abbiamo fatto tutto quello che avevamo previsto? Questa compagnetta un pò carogna, (vedi alla voce senso di colpa) erode e riduce il tempo che dobbiamo dedicare per stare bene con noi stessi.
Siamo come imbrigliati in una logica di produttività a tutti i costi. Prestazione e successo sembrano essere gli unici diktat possibili a cui non si può sfuggire assolutamente.
Siamo arrivati al punto in cui ci sentiamo responsabili per essere a disagio con il nostro tempo, dimenticandoci che essere “responsabili” significa anzitutto accettare i propri limiti. Oh si, li abbiamo, non siamo macchine perfette ma esseri umani unici e irripetibili. Dobbiamo riconoscerci il diritto di sbagliare: sano e legittimo.
Quindi ogni tanto facciamoci un regalo e trasformiamola in una sana abitudine quotidiana: prendiamo 10 minuti per non fare nulla, respirare e concentrarci solo sul nostro respiro.
Provateci: rallentate i gesti, spegnete un attimo il cellulare, fate una passeggiata, rompete una routine, vedrete che non accadrà assolutamente nulla, il mondo continuerà a girare, non avrete perso tempo ma lo avete investito per la vostra serenità interiore.
Un detto zen dice ” Sedetevi tranquillamente, non fate nulla… la primavera arriva e l’erba cresce da sé“