Qualche tempo fa, non ricordo esattamente la fonte, ma sicuramente nelle mie scorribande nell’universo internet, ho trovato questo frase “ci hanno fregato da piccoli quando ci hanno insegnato a colorare dentro i margini”.
Dopo averla letta, si è “seduta” nella mia testa e mi ha fatto riflettere un bel po’.
Ho iniziato a pensare ai “miti” con cui cresciamo, tra omologazione e infallibilità. Soprattutto l’infallibilità che diventa un tarlo che genera frustrazione e tanta ansia, retaggio culturale di dover essere sempre al top senza mai mostrare una debolezza o una fragilità.
Proprio per parlare di “imperfezione” ho scelto un libro a cui tengo tanto per “libri in circolo“, che si chiama “I doni dell’imperfezione” di Brené Brown. L’ ho raccontato nella diretta del primo lunedì del mese, dedicata ai libri che possono nutrirci e possono darci quel twist per “cambiare prospettiva”.
Sfogliando le pagine, Brené indica dieci linee guida, partendo dalla presa di coscienza della nostra vulnerabilità per farci vivere in totale libertà dai condizionamenti che troviamo per strada.
Eccole qui una per una:
- coltivare l’autenticità: lasciarsi alle spalle ciò che pensano gli altri;
- coltivare l’autocompassione: lasciarsi alle spalle il perfezionismo;
- coltivare uno spirito resistente: lasciarsi alle spalle l’intorpidimento e l’impotenza;
- coltivare la gratitudine e la gioia: lasciarsi alle spalle la sensazione di inadeguatezza e la paura del buio;
- coltivare l’intuito e avere fiducia nella fede: lasciarsi alle spalle il bisogno di certezza;
- coltivare la creatività: lasciarsi alle spalle il confronto;
- coltivare il gioco e il riposo: lasciarsi alle spalle la stanchezza come status symbol e la produttività come valore;
- coltivare la calma e la tranquillità: lasciarsi l’ansia alle spalle come stile di vita
- coltivare attività soddisfacenti: lasciarsi alle spalle l’insicurezza e i “dovresti”;
- coltivare il riso, la musica e il ballo: lasciarsi alle spalle l’idea di essere fighi e sempre controllati;
Personalmente mi piacciono molto queste indicazioni, sono sufficientemente ribelli e decisamente possibili da mettere in pratica per iniziare un nuovo rapporto con il proprio sè, decisamente più libero, senza essere ingabbiato dalle reti dei doveri e degli obblighi che ci portano lontano dal nostro personale concetto di felicità.
Tu hai letto il libro? Che ne pensi?
p.s. e a proposito di ribellione ti aspetto con il laboratorio di scrittura del cambiamento “Parole Ribelli – Scrivi la tua nuova storia“.
Stay rock & stay ribelle ♥
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