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6235514685_b578009f8a_bÈ Halloween, ma non è uno scherzo.

Ancora oggi ad un colloquio di lavoro qualcuno si sente in diritto di chiedere ad una donna la sua situazione familiare, il suo privato.

Da quella domanda, assolutamente inadeguata, dipende l’esito del colloquio: “Hai dei figli? Allora non fai per me”.

Inutile dire quanto trovi avvilente, frustrante e demoralizzante leggere simili notizie.

Sono donna e non posso sentirmi direttamente toccata da una simile vicenda.

Probabilmente, con una buona dose di ottimismo, spero sempre che post come questi non abbiano più senso, che finalmente l’essere donna o l’essere uomo sia una condizione assolutamente indifferente, che possa diventare totalmente ininfluente per ottenere dei vantaggi o dei privilegi.

A volte non c’è bisogno di scrivere tanto, ma di riflettere e di agire per poter cambiare quello che non ci piace.

Nel frattempo voglio lasciarvi con questo post, letto stamattina, che ho voglia di condividere in queste pagine.

Lui si chiama Matteo Bussola e scrive dei post che sono delle piccole perle 😉

Arriverà un giorno nel quale alla domanda: “Ha figli?” rivoltale da un potenziale datore di lavoro, una donna potrà rispondere orgogliosamente: “Sì”, senza alcuna paura di dover subire discriminazione per questo, dunque non poter avere un posto per il quale è ampiamente qualificata, solo a causa del suo essere madre. Mentre invece, chissà perché, agli uomini se hanno figli non lo chiedono quasi mai. Come non fosse importante. Perché, tanto, per i figli ci sono le donne.
Arriverà un giorno nel quale si capirà che avere figli non è una cosa che toglie tempo e disponibilità, ma una condizione che invece, il tempo, ti insegna a moltiplicarlo e ottimizzarlo che neanche un manager da venti milioni di euro l’anno. Un valore aggiunto. E che la parola “disponibilità” non significa “faccio il cazzo che vuoi tu all’ora che vuoi tu come fossi una schiava”, ma significa solo “so fare e farò il mio lavoro entro i tempi previsti, e tu ti devi stare tranquillo”.
Perché finché ci ostineremo a mettere il lavoro contro la vita, non dovremo poi meravigliarci se il mondo continuerà ad andare in culo, e noi con lui.

Ciao, sono Roberta Vacca

Ciao, sono Roberta Vacca

Psicologa, formatrice e creatrice di Cambio Prospettiva. Questo è un luogo sicuro, un approdo per concederti il diritto di prenderti cura di te.

Questo possiamo raggiungerlo con il mio lavoro, costruendo insieme la tua consapevolezza emotiva come spinta per il tuo benessere.
Maneggio emozioni ribelli e lo faccio gentilmente e senza giudizio.

Qui inoltre coltivo gentilmente imperfezione, vulnerabilità, ispirazioni e meraviglia

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