So bene che conoscete la canzone Maracaibo, perfettamente inutile nascondersi dietro ad un dito, e quindi vi sfido: chi di voi non l’ha mai canticchiata nemmeno una volta?
Ora vi chiederete però, perchè citarla in questo post, in cui parlo anche di paura e di fare?
Avete presente quella frase che fa “fuggire si ma dove, zan zan”?
Ecco, tralasciamo il zan zan che è una mia licenza poetica, il resto è emblematico del mio stato d’animo di questi giorni, mentre mi preparo al primo vero evento live di Cambio Prospettiva.
Oh si, avete capito benissimo, ho una gran voglia di fuggire e non lo nego affatto.
Perchè vorrei fuggire? Mmm dunque vediamo: paura di non essere abbastanza interessante, paura di non essere abbastanza coinvolgente, paura di risultare noiosa… devo aggiungere altro?
Ho pensato molto se scrivere o meno questo post, poi mi sono detta che sto preparando un evento sulla legittimità di tutte le emozioni e la paura è un’emozione; quindi perchè no? Perchè non parlarne a voi?
D’altronde sono la più grande fan del renderci umani per riuscire a mostrare le nostre fragilità, quindi perchè, io per prima, non posso dichiararlo apertamente? Non sono solo una professionista, sono un essere umano prima di tutto.
Quindi sono convinta che manifestare la mia paura, addirittura pubblicamente, non mi renderà meno “valida” o meno “brava”.
La consapevolezza del mio valore c’è, e rimane, nonostante la paura, nonostante ogni tanto faccia capolino davvero la voglia di fuggire a Maracaibo.
La prendo a braccetto quell’emozione che mi fa sentire le farfalle nello stomaco e l’accolgo, la legittimo, non la faccio sentire sbagliata e cerco io per prima di non sentirmi mai sbagliata.
No, non è facile: è stato, ed è, un percorso duro, faticoso, terribilmente in salita.
Il mio inflessibile giudice interno non è sempre tenerissimo figuratevi, pretende il massimo da me, ma col tempo ho capito che il massimo è un concetto astratto, non quantificabile, che non rende per forza giustizia al nostro valore.
Avere paura è un aspetto comune dell’essere umano, è un apprendimento atavico che condiziona la nostra vita. Scegliere in che modo spetta soltanto a noi.
Io questa volta ho scelto di mettermi nella posizione di fare, ho scelto di non lasciare i miei obiettivi chiusi nel cassetto dei sè e dei ma, ma ho scelto di realizzarli.
Provo, fortissimamente provo a cambiare prospettiva.
Ed ora su il volume, questa è per voi 😉