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Ti faccio una domanda: indecisa cronica o decisa fino al modello? Tu a quale team appartieni?
In giro, e nel mio lavoro, sento sempre più persone che si trovano davanti ad un perenne bivio, che talvolta si trasforma in un grande blocco che incide sulla qualità della propria vita.
Ora, sia chiaro, riflettere prima di prendere una decisione è assolutamente normale, anzi è una caratteristica che mostra il grado di consapevolezza che si possiede; può diventare però un problema quando ci si immobilizza e ci si sente come in un pantano da cui sembra di non riuscire ad uscirne.
L’indecisione in realtà non è un semplice vezzo ma è una delle manifestazioni di quello che ci capita a livello psichico. Decidere è una questione di libertà. Se non ti senti legittimata nel farlo e se sei convinta che con la tua decisione farai del male o verrai giudicata è comprensibile che il momento in cui passeresti all’azione diventi decisamente difficile o tremendamente faticoso.
Mettiamo il caso che il tuo lavoro non ti soddisfi più da tanto tempo, oppure sei incastrata in una relazione da cui non riesci ad uscire: razionalmente sarebbe quasi banale trovare la via d’uscita, ma perché è così difficile da imboccare?
Il Primo Passo
Il primo passo può essere proprio capire che la tua indecisione ti rende infelice, abbassando la tua autostima. Guardare in faccia la realtà, ammettere che le cose così non stanno andando bene e cercare una possibile via d’uscita all’impasse, sono le prime consapevolezze importanti nella spinta di poter prendere una decisione. Se non si compie questo piccolo passetto e si continua a girare nella ruota del “non posso cambiare nulla”, come un piccolo criceto, diventa davvero arduo mettere in atto il cambiamento che vuoi. Magari continui a delegare le tue decisioni a chi ti sta intorno oppure continui ad evitarle, ma ti è davvero utile?
Il Secondo Passo
Che pensiero sta alla base del tuo continuo rimandare? Riesci a dargli un volto ed un nome? Hai paura di non corrispondere alle aspettative di qualcun*? Prova a chiederti allora perché quell’opinione diventa così importante. Hai paura di non poter tornare indietro? Prova a fermarti sul presente, non andare troppo oltre con il futuro, e chiediti se il presunto rimpianto sia reale oppure no.
Ovviamente queste indicazioni sono una possibilità, in ogni caso per fare il punto è necessario fermarsi per darsi la priorità di ascoltarsi.
C’è anche un altro aspetto che non trascurerei: a volte la confusione può trasformarsi anche in un allenamento alla pazienza, al percepire la possibilità dell’attesa. Spesso nelle mie consulenze mi capita mi si chieda “che cosa devo fare”, spostando il focus e delegando ancora una volta a qualcun altra il coraggio di decidere. È importante anche “stare” nel momento di confusione, per capire che emozioni arrivano e che significato attribuirgli.
Che ne dici allora, ti va di darti questa possibilità?
Io come al solito faccio il tifo per te.
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