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[Colonna sonora per il post fornita dai Queen e David Bowie con Under Pressure]

Alzi la mano chi non ha mai provato quella fastidiosa sensazione di “vuoto”con tachicardia e pensieri confusi che si rincorrono e sbatacchiano tra di loro senza trovare un filo logico.

Io per prima ho sperimentato questi sintomi (e pure tanti altri) più volte in vita mia.

Ladies and gentleman sto parlando di ansia, compagna bislacca che può arrivare a condizionare pesantemente la qualità della vita delle persone.

Ma che cos’è l’ansia? C’è un modo di inquadrarla senza usare paroloni tecnici?

Prima di tutto possiamo definirla come una condizione fisiologica di attivazione che ogni essere umano prova nella propria vita.
Chi è che non ha mai provato quella “morsa alla pancia” prima di un esame o di un importante colloquio di lavoro oppure il cuore che batte a mille prima di incontrare qualcuno che ci piace per il primo appuntamento?
L’ansia ha questo primordiale scopo, mettere in circolo una botta di adrenalina per farci dare il meglio di noi, per  essere davvero performanti in una situazione che ci sta a cuore.

Esiste però ad un certo punto un’ansia che non diventa più alleata ma una nemica fastidiosa e insidiosa.

Ci accorgiamo di lei perchè ci impedisce di vivere la nostra vita nel modo in cui noi desideriamo, limitandoci o addirittura confinandoci in una zona d’ombra in cui sembra assolutamente difficile uscirne, fino a diventare una vera gabbia che ci isola dal mondo, facendoci stringere nelle nostre paure ed escludendo tutto il resto.

La buona notizia però è che l’ansia può essere fronteggiata fino a farla diventare uno strumento importante nella propria vita, riducendo i sintomi e andando a scoprire cosa si nasconde dietro questo malessere che improvvisamente ci avvolge e pare mandarci fuori controllo.

Proviamo a vedere infatti un altro punto di vista: l’ansia è il campanello d’allarme che il nostro corpo ci invia per dirci che qualcosa non va e che non possiamo continuare ad ignorarlo.

Si manifesta con dei segnali, talvolta difficili da comprendere, ma sempre inequivocabili per farci cambiar rotta, per prendere in mano la nostra vita e condurla in un’altra direzione.

Smettere di correre, rallentare un attimo sono dei piccoli step che possiamo usare per riprendere in mano la situazione.

Cosa fare nell’immediato?

Quello che sto per scrivere può essere utilizzato quando l’ansia è sporadica, un evento che si verifica una tantum.

Se l’ansia diventa un vero e proprio disturbo è fondamentale parlare con una/un specialista con cui affrontare insieme la situazione.

Un primo consiglio che do sempre riguarda la respirazione. Inizia a respirare lentamente con il diaframma. Metti una mano sul torace e l’altra sull’addome. La mano sull’addome se respiri con il diaframma, dovrebbe sollevarsi insieme a esso, mentre l’altra, posta sul torace, dovrebbe muoversi appena. Inspira con il naso per 4 secondi (prova a contarli mentalmente), trattieni l’aria per due secondi ed espira con la bocca fino a “buttare” fuori tutta l’aria. Prova a respirare con questa modalità fino a sentire i muscoli rilassati e la tensione scendere. Trattieni l’aria per 2-3 secondi. Espira lentamente con la bocca per 5-6 secondi.

Il secondo consiglio riguarda un metodo che si chiama visualizzazione guidata. Immagina un luogo in cui ti senti al sicuro e protetta; potrebbe essere la tua casa, uno scenario completamente inventato, o il contatto con una persona cara. Mentre stai pensando a questo posto, continua ad aggiungere particolari sensoriali alla scena, per concentrarti meglio, puoi pensare ad esempio a cosa senti o a quali odori percepisci. Sentiti libera di farlo ad occhi chiusi o aperti.  Pensa a ciò che puoi vedere, toccare, sentire e assaporare nel tuo posto sicuro. Quando avverti la sensazione d’ansia, visualizza la tua “immagine-simbolo”. Immagina te stessa rilassata e calma nel luogo che ti sei costruita. Quando ti sentirai più rilassata, puoi uscire dalla visualizzazione.

C’è una cosa che mi preme dirti però: quando si è in preda ad un attacco di ansia si può provare ad ignorare o reprimere le emozioni, considerandosi sbagliat* o difettosi: niente di tutto ciò, anzi, è il momento giusto per scegliere di metterti al primo posto e prenderti  finalmente del tempo per te.


Riepilogando:

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Ciao, sono Roberta Vacca

Ciao, sono Roberta Vacca

Psicologa, formatrice e creatrice di Cambio Prospettiva. Questo è un luogo sicuro, un approdo per concederti il diritto di prenderti cura di te.

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Maneggio emozioni ribelli e lo faccio gentilmente e senza giudizio.

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