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© Alex Z 

Quante di noi si lamentano di non avere abbastanza tempo o si preoccupano di quanto il tempo passi velocemente?

Se ci guardiamo attorno sembra ci sia una vera e propria epidemia di ammalat* dell’accelerazione: il nostro tempo, quello che non si riesce a fare è diventato una fonte continua di ansia e di stress.

L’accelerazione, le aspettative, le varie pressioni sociali forniscono continuamente motivi di insoddisfazione che ci logorano e ci fanno vivere disconnesse da noi stesse, perdendo serenità e lucidità nelle nostre vite.

In questo momento storico è più che mai fondamentale rallentare, ridefinendo obiettivi e priorità, che non siano quelle “precostituite” ma che ci possano intimamente rappresentare nella nostra autenticità.

In tutta questa corsa forse ti sarà capitato di non sentirti “abbastanza”: abbastanza performante, abbastanza produttiva, abbastanza perfetta, facendo crescere enormi sensi di colpa che finiscono col toglierti il fiato.

Interrogarsi sul proprio tempo è importante sia chiaro, ci permette di capire e calibrare le nostre scelte verso i nostri obiettivi, ma diventa fondamentale fare un passo ulteriore in questa analisi, accettando i propri limiti e concedendoci il diritto di sbagliare.

Ti va di fare una prova?

[Di pratiche da provare]

Alan MacKenzie è un ricercatore che ha coniato il termine “ladri di tempo”. Ha individuato una serie di fattori esterni ed interni che fagocitano il tempo della nostra vita personale e professionale.

Fra quelli esterni troviamo ad esempio i social, le telefonate, le pratiche burocratiche o amministrative, la spesa, le riunioni dispersive. Fra gli interni vengono individuate l’incapacità di dire di no, gli obiettivi confusi, il perfezionismo, l’incapacità di delegare. Ovviamente non sono universali, e ognuna di noi ha i suoi famigerati ladri.

Quali sono i tuoi? Prova a fare una lista individuando chi e cosa all’interno di una giornata ti ruba del tempo. Nessun giudizio ovviamente! Ora che li vedi scritti sei sicura di non poter far nulla per migliorare la tua situazione?

Io provo a darti qualche dritta:

  1. Fai una cosa alla volta. Metti via l’odioso multitasking e concentrati su un compito alla volta. Esiste una tecnica che si chiama batching che significa “raggruppamento” e rimanda proprio all’aggregazione di mansioni. La strategia è, dunque, quella di decidere a priori quando durante la settimana e per quanto tempo occuparsi di quel determinato compito. Ad esempio controllo le mail solo due volte al giorno, un giorno alla settimana mi occupo della contabilità, il lunedì mattina programmo le attività della settimana e così via.
  2. Concediti delle pause. Compi un’attività? Prenditi almeno cinque minuti di tempo per respirare e liberarti la mente. Si ho detto 5 minuti. Te lo meriti, d’accordo?
  3. Inventa un piccolo rituale con un’attività che ti piace. Può essere sorseggiare il tè, fare un po’ di meditazione il mattino appena sveglia, scrivere nel tuo diario le tue emozioni. Non compierlo frettolosamente, altrimenti non vale come momento di cura! Fallo diventare un momento di incontro con te stessa, non averne paura.
  4. Rompi una routine. Quante routine sono “dannose” nella tua vita? Fanno scomparire la consapevolezza, trascinandoti nel vortice del “fare fare fare”, rendendoti schiava e poco soddisfatta. Ovviamente tra le routine non rientrano le attività per te stessa, sia chiaro, ma ad esempio far sempre la stessa strada, pranzare mentre si controlla il telefono direi che sono rituali che possiamo modificare che ne dici?
  5. Chiedi aiuto. Hai troppo da fare? Delega. Lo so, non è semplice, c’è quel sottile filo di perfezionismo che ci impedisce di farlo, ma sei davvero sicura che non si possa fare e che quel compito non possa essere portato a termine da un’altra persona, in modo differente certo ma probabilmente ugualmente produttivo?

Queste sono solo piccole idee per ristabilire l’equilibrio e soprattutto per poter affermare senza nessun senso di colpa che hai tutto il diritto di viverti il tuo tempo, assecondando i tuoi ritmi e in armonia con i tuoi bisogni.

Tu hai qualche strategia da suggerire?

Io come al solito faccio il tifo per te


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Ciao, sono Roberta Vacca

Psicologa, formatrice e creatrice di Cambio Prospettiva. Questo è un luogo sicuro, un approdo per concederti il diritto di prenderti cura di te.

Questo possiamo raggiungerlo con il mio lavoro, costruendo insieme la tua consapevolezza emotiva come spinta per il tuo benessere.
Maneggio emozioni ribelli e lo faccio gentilmente e senza giudizio.

Qui inoltre coltivo gentilmente imperfezione, vulnerabilità, ispirazioni e meraviglia

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