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L’ispirazione per questo post viene dal titolo di un libro di una scrittrice che mi piace molto: Marcela Serrano.

Avete mai letto il suo libro “Noi che ci vogliamo così bene?”.  Racconta la storia di quattro donne sullo sfondo del Cile (vi ho già detto quanto adoro l’America Latina) che intraprendono un viaggio raccontando e raccontandosi lo scorrere delle proprie vite tra gioia, tristezza,rabbia.  E’ un bel romanzo tutto al femminile  in cui lo sfondo sociale e politico ha un peso molte forte nella storia delle nostre quattro protagoniste.

Stamattina faceva capolino dalla mia libreria (sarà un caso?) e leggendo il titolo ho iniziato a pensare all’importanza della consapevolezza di sè, alle attenzioni che rivolgiamo verso noi stessi.

L’ascolto di sé è un momento fondamentale proprio per capire che cosa sta accadendo dentro di noi.

Facciamoci due domande: come mi sento? cosa voglio in questo preciso momento? Se siamo consapevoli del nostro vissuto anche nelle situazioni di difficoltà potremmo avere una marcia in più.

Definire i propri stati d’animo interiori serve già ad allentare un pò della tensione che si sente e se ci prendiamo il tempo di chiederci quali sono davvero i nostri bisogni reali potremmo avere maggiore chiarezza sulle modalità con cui possiamo soddisfarli. I sentimenti sono fondamentali proprio perchè ci informano sui nostri bisogni!

Un sentimento spiacevole ci indica che abbiamo qualche bisogno insoddisfatto, se proviamo della gioia significa che invece i nostri bisogni in quel momento sono soddisfatti.

Chiaramente non è semplicissimo individuare immediatamente i nostri bisogni, siamo esserini piuttosto contorti, avvolti da dinamiche piuttosto complicate, ma con tutte le potenzialità per per sviluppare una sana autoempatia.

Vi va di fare un piccolo esercizio? Prendete carta e penna!

Pensate ad una situazione spiacevole che avete vissuto di recente, potete percorrere tre differenti tappe:

1) Osservate. Cercate di descrivere la situazione in modo neutrale

2) Emozioni. Quali sono i vostri sentimenti in relazione al fatto accaduto?

3) Bisogni. Quali sono i bisogni insoddisfatti in questa situazione

4) Richiesta. Cosa possiamo fare per soddisfare il nostro bisogno

Tenete un diario di bordo, scrivere signori e signore miei è un esercizio fenomenale!

Se vi eserciterete a sviluppare l’autoempatia riuscirete a leggere con molta più facilità i vostri vissuti interiori, riuscendo a individuare i vostri bisogni.

Spero che questi suggerimenti vi siano utili, io intanto credo che vi saluterò e andrò a preparare dei tortini al cioccolato: il mio bisogno di dolce ha decisamente necessità di essere risolto!

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Ciao, sono Roberta Vacca

Ciao, sono Roberta Vacca

Psicologa, formatrice e creatrice di Cambio Prospettiva. Questo è un luogo sicuro, un approdo per concederti il diritto di prenderti cura di te.

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4 risposte

  1. Ho superato molti momenti difficili con carta e penna….o anche tastiera e mouse…scrivere, che sia un diario o un blog aiuta molto a fare autoanalisi e capire cosa ci ha fatto soffrire e perché, ma soprattutto quale nervo abbiamo permesso di lasciare scoperto per farci fare del male….un consiglio molto utile!

    1. La scrittura ci aiuta sempre a mettere nero su bianco il groviglio di pensieri che finchè rimangono nella nostra testa sembrano infiniti! Aiuta molto a dipanare la matassa di neuroni che a volte si stropicciano un pò!

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